“Mi serve la sismica!“
Molte volte veniamo contattati da progettisti (geometri, architetti o ingegneri) che iniziano una telefonata con una RICHIESTA di offerta. Una di quelle che riceviamo più spesso ultimamente è: “Mi serve la sismica!”
Purtroppo non sanno che, se tale è la loro domanda, allora li aspetta una lunga serie di domande per capire quale sia il loro OBIETTIVO o, quantomeno, il BISOGNO che si cela dietro la loro richiesta.
Si, perché la “sismica applicata all’ingegneria” è una materia complessa, fatta come tutte le materie scientifico-sperimentali da condizioni a contorno (ubicazione del sito), caratteristiche del sistema (assetto del sottosuolo), acquisizione (indagini) ed elaborazione dei dati.
In questo contesto di comunicazione professionale, il fatto di aver evidenziato qui sopra i termini RICHIESTA, OBIETTIVO e BISOGNO non è casuale, ma nasce da un’analisi tanto semplice quanto efficace svolta da Alessandra Colonna nel libro “Il manager della negoziazione” che qui facciamo nostra perché sono molte le situazioni in cui ci siamo trovati a gestire la differenza tra i tre termini.
Vediamo di fare degli esempi pratici con tre telefonate tipiche:
Telefonata tipo 1: “Quanto costa una MASW? Con una HVSR risparmio?” In questo caso la RICHIESTA è diretta, ma non è motivata né contestualizzata, ovvero non definisce obiettivo e bisogno. La stessa prova, se la svolgessimo “ad occhi chiusi”, rischia quindi di essere:
- non necessaria, comportando di fatto una perdita economica;
- non la più adatta al contesto e/o all’opera in progetto;
- non sufficiente, comportando perdite di tempo per una eventuale successiva integrazione.
Telefonata tipo 2: “Mi sto occupando di una progettazione in Regione Lombardia: ho bisogno di fare il Deposito Sismico”. Questo ci dice che il professionista ha un BISOGNO (ovvero deve espletare una pratica derivante dalle norme) per cui noi saremo ben lieti di dare la nostra consulenza per ottemperare alla normativa in funzione dell’opera in progetto.
Telefonata tipo 3: “Devo fare i calcoli per progettare dei pali di fondazione. Mi serve l’accelerazione del terreno a diverse profondità”. In questo caso, l’OBIETTIVO è chiaro ed esplicito e ci mette in condizioni di instaurare fin da subito un confronto tecnico sui modi migliori per ricavare tale dato.
Il messaggio che vorremmo far passare, prima di dedicarci nei prossimi articoli ad analizzare nel dettaglio le diverse tipologie di indagine, di elaborazione e restituzione, è quello dell’importanza della comunicazione tecnica tra professionisti! Identificare da subito la fase progettuale e la tipologia di opera è fondamentale per poter pianificare il lavoro successivo minimizzando gli sprechi di tempo e di denari.
In una fase preliminare di verifica della fattibilità potrebbero essere sufficienti dati derivanti da pianificazione territoriale, mentre in una fase progettuale è strettamente necessaria l’esecuzione di prove in base alla tipologia dell’opera. Ulteriori approfondimenti, che nei casi più complessi possono richiedere un’analisi di Risposta Sismica Locale, possono essere obbligatori in alcuni casi (ad esempio, nel caso di opere strategiche e rilevanti) ma possono anche risultare necessari a seguito di una prima fase analitica nel caso si riscontrino particolari condizioni (ad es., terreni scadenti, rischio liquefazione, geometrie non 1D del substrato).
Studio Geo360 – www.studiogeo360.it
Referente Geofisica e Sismica: m.mele@studiogeo360.it
#comunicazione #sismica #MASW #HVSR #RispostaSismicaLocale #RSL