ERI (Electrical Resitivity Imaging): le sezioni di resistività 2-D multi-elettrodo, più comunemente (ed imprecisamente) conosciute con il nome di tomografie elettriche, sono una tecnica di prospezione geoelettrica che consente di ricavare un modello bidimensionale (2-D) della distribuzione di resistività del terreno, in profondità e lungo uno stendimento lineare per lunghezze anche di centiania adi metri.
Attraverso un’unità di controllo automatizzata ed una serie di elettrodi, equispaziati ad un passo fisso e connessi tra loro da un cavo multipolare, vengono effettuate un gran numero di misure di resistività andando a selezionare due coppie elettrodiche sempre diverse nella funzione di dipolo energizzante AB e dipolo potenziometrico MN secondo il prefissato schema di acquisizione (Wenner, Wenner Schlumberger, Dipolo-Dipolo). In particolare, mantenendo fisso il centro di misura viene incrementata la distanza tra gli elettrodi energizzanti AB e gli elettrodi potenziometrici MN, aumentando in questo modo il volume di terreno investigato e, quindi, la profondità di esplorazione.
La resistività apparente del volume di terreno investigato è calcolata in funzione della corrente elettrica i (mA) circolata tra A e B, della differenza di potenziale DV (mV) tra M ed N e delle posizioni reciproche del dipolo potenziometrico e del dipolo energizzante. In questo modo è possibile ottenere una sezione bidimensionale del terreno (pseudo-sezione di resistività apparente) in cui i valori di resistività apparente vengono rappresentati, per convenzione, in corrispondenza del centro del quadripolo utilizzato e ad una profondità crescente in funzione della separazione dei dipoli utilizzata per la misura.
Per ciascuna sezione, tramite opportuno data-processing il corrispondente modello di resistività 2-D del sottosuolo viene generato utilizzando codici di calcolo alle differenze finite che, discretizzando il sottosuolo attraverso una serie di blocchi (o celle) estese lungo la direzione dello stendimento ed in profondità, calcolano gli ipotetici valori di resistività tali da rendere il più piccolo possibile lo scarto quadratico medio tra i dati di resistività apparente misurati e quelli teorici calcolati sulla base dell modello di resistività 2-D scelto come rappresentativo del sottosuolo.
E’ una tecnica robusta, adattabile a contesti di sottosuolo anche molto diversi e molto versatile in quanto consente, in maniera relativamente veloce, di acquisire informazioni di sottosuolo che possono essere progettate alfine di ottenere modelli sia 2D che 3D e che possono essere utilizzate per il monitoraggio di fenomeni nel sottosuolo 4D attreverso procedure di calcolo time-lapse.